La Gazzetta del Mezzogiorno: Piccoli geni fra i banchi nascelareteAltopotenziale
IL PROGETTO FORMAZIONE DEI DOCENTI E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
di ANTONELLA FANIZZI – 13.12.2018
«La storia scolastica di mio figlio è costellata di dolori e delusioni. Alla materna ha letto Alice nel paese delle meraviglie in inglese. Ha imparato a leggere da solo, guardando i cartelloni pubblicitari. Alle elementari è stato emarginato. Soltanto alle medie, i professori della Zingarelli lo hanno trattato non come un alunno difficile, in situazione di disagio, ma come un ragazzo con una marcia in più: ci hanno proposto percorsi di potenziamento in tutte le materie». Tocca alla mamma di un «piccolo genio» aprire i lavori della seconda giornata dedicata ai plusdotati, quegli studenti che hanno un quoziente intellettivo superiore alla media ma che, paradossalmente, non hanno più voglia di andare a scuola perché spesso si annoiano, in classe sono distratti e turbolenti, ricercano attività alternative e si disinteressano a quelle proposte dagli insegnanti, hanno problemi comportamentali, talvolta vengono derisi e isolati dai compagni.
In Puglia però da un anno è stato avviato il primo progetto, unico in Italia, che vede insieme istituzioni, associazioni, università, scuole e genitori di questi bambini che hanno bisogno di una didattica personalizzata per far emergere i differenti talenti.
È stato presentato nella sede diConfindustria il progetto «Giftedchildren», promosso dalla rete«Alto potenziale». Spiegano le coordinatrici Elisa Forte e Claudia Cicchetti: «La gestione della rete fondata dall’associazione “Città dei bimbi” ora passa a Universus, il Consorzio universitario per la formazione e l’innovazione del Politecnico di Bari che potrà con maggiori strumenti svolgere le attività di formazione».
La risposta da parte delle scuole è stata immediata: all’iniziativa hanno aderito 18 istituti. Capofila è la media inferiore Zingarelli, dove sono stati identificati quattro ragazzi plusdotati. Nella scuola Zingarelli sarà utilizzato il metodo di analisi del LabTalento ideato dalla professoressa Maria Assunta Zanetti, psicologa e direttore del primo laboratorio italiano di ricerca e sviluppo del potenziale, talento e plusdotazione, attivato dall’università di Pavia nel 2009. Cento docenti-antenne hanno partecipato agli incontri di formazione.
Il modello che si candida a diventare una «buona pratica» da esportare nel resto d’Italia ha avuto il sostegno della Regione. Dice l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo: «La nostra scuola non deve lasciare indietro nessuno e gli studenti ad alto potenziale cognitivo devono avere pari opportunità. La Regione Puglia c’è: continueremo a supportare il progetto spostandoci sui fondi comunitari». Interviene anche il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro: «Dobbiamo incentivare il talento di questi bambini e non abbandonare le famiglie, il più delle volte disorientate». È convinto che la plusdotazione sia una risorsa e non un ostacolo CesareDe Palma, delegato di Confindustria: «È importante fornire gli strumenti agli educatori affinché questi studenti vengano percepiti per quello che sono: una opportunità sulla quale investire per la crescita del territorio. L’innovazione cammina anche sulle loro gambe».