La Provincia Pavese: Piccoli geni, com’è difficile la vita – il convegno a Pavia
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La scuola non capisce il loro alto potenziale cognitivo, i coetanei li emarginano e le famiglie sono sole
Quando glielo dissero, che anche il suo fratellino aveva un quoziente intellettivo al di sopra della media, Alessandra pianse. Non di tristezza, ma di gioia: finalmente non era più da sola a dover affrontare l’incubo. E’ sua mamma a raccontarcelo, «la plusdotazione vista dal di fuori può sembrare una condizione privilegiata, però non è proprio così, perché i problemi emotivi, economici e sociali connessi sono davvero tante. I miei figli, Alessandra di dodici anni con un QI di 150 e Samuele di dieci con uno di 138 (i nomi sono fittizi per rispetto della privacy, ndr), hanno una grande consapevolezza della loro diversità e ne soffrono: non trovano nessuno che li capisca e che capisca i loro interessi spesso assurdi e precoci per la loro età».
Di super intelligenza si parla oggi nell’aula del 400 dell’università di Pavia, dalle 9 alle 18, con il convegno “Contesti che promuovano apprendimenti” organizzato dal LabTalento diretto dalla psicologa dell’età evolutiva Maria Assunta Zanetti. Per l’occasione, si radunano esperti a livello internazionale, ma vi partecipano persone comuni, insegnanti, parenti, mamme e papà come i genitori di Alessandra e Samuele, che hanno contatti con bambini ad alto potenziale e che li vogliono aiutare. «Il LabTalento, nato a Pavia nel 2009 – chiarisce Zanetti – richiama famiglie da tutt’Italia per dare una risposta a bimbi e ragazzi che si sentono diversi e non sanno perché. In sette anni, dei duecento casi che ci si sono presentati, ne abbiamo trovato ben 196 di plusdotazione. Per capirlo, chiediamo di fare un test del quoziente intellettivo, che nella media è di 100, e analizziamo i disagi dei soggetti. In generale, si stima che i bambini ad alto potenziale cognitivo siano circa il 5% della popolazione». Vengono nella nostra città dalla Campania, l’Emilia, il Lazio: piccoli geni italiani che s’incontra- no per conoscersi e scoprire di non essere alieni.
Alessandra è una di loro, viene dal Veneto e frequenta la terza media. E’ sempre stata una bambina tranquilla, un po’ timida. Come fu orgogliosa la mamma quando scoprì che a quattro anni sapeva già leggere senza che nessuno glielo avesse insegnato e che si divertiva a fare calcoli aritmetici! «Iniziai ad accorgermi che qualcosa non andava a nove anni – racconta la signora – perché ogni volta che doveva andare a scuola stava improvvisamente male: accusava strane emicranie, mal di testa, vomitava. Scoprimmo solo grazie alla Zanetti, di cui venimmo a conoscenza in seguito nel 2012, che questo era il suo modo psico-somatico per sfogare il malessere che la scuola le suscitava. Non era stimolata, non si trovava con le amichette e si chiudeva in se stessa». E’ successo a lei, ma succede a quasi tutti i bambini super intelligenti. Alessandra è solo l’esempio. Lei si nasconde, è terrorizzata che qualcuno venga a sapere del suo dono. La scuola dovrebbe aiutarla a non vergognarsene, ma, ammette la madre, pochi insegnanti hanno l’interesse di mettersi in gioco e aggiornarsi sulla questione. Alessandra trova il percorso di studi dei suoi coetanei demotivante, probabilmente anche Samuele quando sarà un po’ più grande proverà le stesse difficoltà. I genitori non si arrendono, però. Per questo oggi vengono a Pavia: non vogliono che la loro bambina smetta di sognare un grande futuro come ricercatrice nel mondo della scienza.
Gaia Curci
“Contesti che promuovono apprendimenti” è il convegno internazionale del LabTalento di Pavia, che si tiene oggi nell’aula del 400 dell’università (corso Strada Nuova). Dopo i saluti istituzionali delle 9, alle 10 Maria Assunta Zanetti tiene la lezione “Dove può avvenire l’apprendimento?”. Alle 10.30 Africa Borges del Rosal dell’università La laguna di Tenerife conduce la lectio magistralis “Enrichment programs in school for gifted”. Alle 11.45 Maria Teresa Cairo della Cattolica parla del sostegno psico-educativo”. Alle 12.30 il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Villanterio Donatella Penna interviene sul ruolo della scuola. Nel pomeriggio ci sono le sessioni di workshop: alle 14.30 Borges insegna l’importanza del supporto familiare per gli studenti plusdotati; alle 15 c’è il laboratorio “Osservare per arricchire” di Michele Cascianielli; alle 15.30 “Quando la lezione non è abbastanza” di Martina Brazzolotto; alle 16 “Quando il docente diventa studente” a cura dell’associazione Astrea; alle 16.30 “Dar voce agli insegnanti e agli adolescenti” con Gianluca Gualdi; alle 17.30 “Allegramente per crescere bene insieme” con Daniela Mecchi.
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